Quali sono le modalità e l'iter per affittare un locale commerciale? Vediamo tutti i dettagli.
Se disponi di un immobile e vorresti affittarlo per ottenere un buon investimento, sia nel breve che lungo periodo, allora questo articolo è proprio la guida che stai cercando.
Per quanto l'iter da seguire non sia estremamente complesso, dovrai tenere in considerazione dei requisiti minimi e delle regolamentazioni ufficiali per poterlo fare nel migliore dei modi.
Vediamo insieme come funziona e quali sono i passaggi da effettuare per poter affittare un locale commerciale.
Requisiti minimi
Oltre ad avere una destinazione d'uso conforme (e quindi commerciale), un affitto di questo genere può essere contrattualizzato soltanto se vengono rispettati dei requisiti minimi.
Prima di tutto è necessario registrare il contratto entro 30 giorni dalla firma dello stesso, esclusi i casi in cui l'affitto sia temporaneo e non superi i 30 giorni.
Al suo interno, il contratto di locazione commerciale necessita di alcune informazioni essenziali per essere valido e, nello specifico:
le generalità di locatore e affittuario,
descrizione dell'unità locata,
canone di locazione pattuito,
durata della locazione,
i dati catastali indispensabili per la registrazione.
Ricordiamo poi che il contratto di affitto di un locale ad uso commerciale può essere utilizzato soltanto per svolgere attività lavorative e professionali, industriali, commerciali, artigianali e ricettive.
La durata
Tra gli aspetti più rilevanti quando si decide di sottoscrivere un contratto di locazione commerciale, troviamo la sua durata.
Nella gran parte dei casi, la durata della locazione è di 6 anni per le attività commerciali, ma può essere estesa fino a 9 anni se l'immobile ha una destinazione d'uso per attività teatrali, B&B oppure alberghi.
Esulando i contratti transitori da 30 giorni, quelli per l'affitto di locali commerciali risultano quindi nulli se hanno una durata inferiore a 6 anni.
Come per le locazioni di immobili ad uso abitativo, anche nell’affitto commerciale si può decidere di rinnovare il contratto: nello specifico, i contratti a 6 o 9 anni prevedono un rinnovo tacito alla scadenza per un periodo pari a quello definito in precedenza (e quindi 6 oppure 9 anni) ma è possibile prolungare gli anni ordinari d’affitto presentando domanda e modificando il contratto.
La rescissione del contratto di locazione
Per quanto riguarda la rescissione contrattuale, sia il proprietario dell'immobile che l'affittuario possono richiedere il recesso del contratto ma è necessario inoltrare un preavviso di 12 mesi, che si estende a 18 mesi nel caso si tratti di attività turistiche.
Le modalità di disdetta sono le stesse del contratto di affitto ad uso abitativo, perciò la richiesta deve essere inviata tramite raccomandata A/R all'affittuario o al locatore.
Nel caso in cui sia il proprietario a chiedere la rescissione, questi è tenuto a pagare all’affittuario un’indennità pari a 18 mensilità;
Viceversa, se la rescissione viene dall’inquilino, questo dovrà pagare il canone mensile fino alla fine del periodo pattuito e consegnare l'immobile nelle medesime condizioni in cui lo ha ricevuto nella data del contratto.
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Luca Malacarne
Toscana Immobiliare Franchising