Il Governo è sempre più indirizzato verso la conferma degli incentivi per la casa anche per il prossimo anno, ma con delle modifiche e qualche taglio. Cosa cambierà dal 2020?
Gli italiani negli ultimi anni hanno investito molto volentieri in lavori per migliorare le loro case e di certo il pacchetto di incentivi statali, dando ai proprietari la possibilità di risparmiare sulle spese sostenute, ha favorito questa tendenza.
Il Governo riconosce l'importanza dei Bonus Casa e proprio per questo è intenzionato a confermarli anche per il 2020.
Stando a quanto hanno affermato il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, la proroga ci sarà, in modo da offrire risorse a chi si accinge a ristrutturare, ma soprattutto per spingere le scelte di nuovi investimenti dei privati in questa direzione.
Con la proroga degli sconti Irpef fino al 31 dicembre 2020 sarà possibile continuare ad usufruire di:
- Bonus ristrutturazioni, detrazione per le ristrutturazioni edilizie nella misura del 50% con limite di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
- Bonus mobili, detrazione pari al 50% delle spese da calcolare su un massimo di 10.000 euro per l'acquisto di mobili nuovi ed elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile sul quale sono stati effettuati interventi edilizi.
- Bonus verde, detrazione del 36% sulle spese sostenute per interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti e relative pertinenze, per la realizzazione di impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili. L'importo massimo su cui calcolare lo sconto è di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.
- Ecobonus, detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici nella misura del 50 o del 65% e su tetto di spesa massimo variabile a seconda dell'intervento effettuato.
- Sisma Bonus, detrazione fino all'85% per chi effettua lavori su tutto l'edificio volti al risparmio energetico e all'adeguamento sismico. È possibile che l'agevolazione venga estesa anche a capannoni ed imprese.
In tutti i casi la detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo, ad eccezione del Sisma Bonus, che invece viene rimborsato in 5 anni.
Fin qui dunque nessun cambiamento sostanziale per chi vuole fruire delle detrazioni in formula classica, ottenendo lo sconto Irpef di anno in anno al momento della dichiarazione dei redditi.
Invece rispetto alle misure introdotte dal Decreto Crescita (Dl 34/2019) dei cambiamenti ci saranno, e sembrano consistenti.
In particolare le novità riguardano lo sconto in fattura.
Cos'è lo sconto in fattura?
Secondo quanto stabilito all'art. 10 del Decreto, in caso di Ecobonus e Sisma Bonus il sistema vigente permette al fornitore di scontare al cliente una cifra pari alla somma della detrazione fiscale subito, al momento della vendita.
Quindi di fatto è l’impresa fornitrice a utilizzare il credito d’imposta e ad anticipare la liquidità, mentre chi commissiona i lavori può approfittare subito dello sconto anziché recuperarlo in dieci anni tramite la dichiarazione dei redditi.
Questo meccanismo era stato introdotto dal Decreto Crescita per incentivare ulteriormente gli investimenti, ma ha prodotto un risultato negativo su piccole e mini imprese, che rischiano di non avere liquidità immediata e vedono invece avvantaggiate le grandi aziende.
Perciò, anche se ancora non c’è nulla di stabilito, sembra certo che la Legge di Bilancio andrà a modificare l’art. 10, correggendo la modalità di erogazione di alcuni Bonus e rimodulando la possibilità di ottenere incentivi fiscali con sconti meno vantaggiosi nell’immediato a partire dal 2020.
Ci prepariamo già a dire addio allo sconto in fattura? Lo sapremo solo tra qualche settimana...