Conviene tenere una casa vuota ed inutilizzata? Quali sono i rischi e i costi? E qual è la migliore soluzione?

Sai che in Italia ci sono circa 9.6 milioni di case vuote? Ebbene sì, un numero piuttosto importante di immobili presenti sul nostro territorio che, per diversi motivi, rimangono inutilizzati per molto tempo. 

Ereditati e mai usati, o semplicemente in attesa di essere venduti, qualsiasi sia la motivazione dietro questo non utilizzo, la conclusione è sempre la stessa: una casa vuota ed inutilizzata ha dei costi (neanche troppo nascosti). 

Ma quali sono? Scopriamolo insieme. 

Quali sono i costi da sostenere per una casa vuota?

Secondo alcune stime, una casa non utilizzata può perdere fino al 2% del suo valore ogni anno che passa. 

E il motivo è semplice: ci sono una serie di costi, espliciti e impliciti, che il proprietario di una casa deve comunque pagare, anche se sceglie di non utilizzarla, darla in affitto oppure di venderla. 

Partiamo dai costi espliciti, ovvero quelli che il proprietario dovrà affrontare ogni anno per continuare a detenere la proprietà dell'immobile. 

Oltre all’IMU e alla TARI (di cui parleremo tra poco) dobbiamo considerare anche i costi relativi a bollette ed eventuali spese condominiali, che il proprietario deve comunque pagare, a prescindere se usa o meno la casa. 

Infatti, devi sapere che in una casa vuota, in cui il contatore è attivo ma nessuno vive effettivamente al suo interno, c’è comunque una quota di costi fissi da sostenere indipendentemente dal consumo che viene fatto relativa alla quota fissa di energia, quota fissa di trasporto e alla quota potenza. 

In linea generale si tratta di una cifra che si aggira attorno alle 100€ all’anno per un contatore con potenza pari a 3kW. 

A queste si aggiunge poi l'IMU, la cosiddetta imposta municipale unica, un costo che ogni anno devono sostenere i proprietari di una seconda casa il cui ammontare varia in base al valore dell'immobile. 

Ad esempio, con un immobile del valore di 200.000 euro, l’IMU potrebbe ammontare a circa 2.120 euro all’anno. 

Anche la TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, deve essere versata ogni anno, e nonostante alcuni Comuni offrano agevolazioni come esenzioni o sconti, pagare un servizio di cui non si usufruisce non è certo piacevole. 

In questo caso si parla di una cifra che si aggira attorno ai 250 euro. 

Infine, se la casa fa parte di un condominio, il proprietario dovrà versare anche le spese condominiali, che variano in base alle dimensioni dell'immobile e al regolamento del condominio stesso. 

I costi impliciti di un immobile vuoto e inutilizzato

Ai costi espliciti che abbiamo appena menzionato vanno aggiunti anche quelli impliciti che, anche se poco visibili, sono altrettanto importanti: si tratta di fattori che, nel corso del tempo, possono influenzare il valore della casa e per questo non vanno mai sottovalutati. 

Infatti, va considerato che una casa inutilizzata con il passare del tempo si deteriora, e le spese di riparazione, a distanza di molti anni, potrebbero essere piuttosto rilevanti. 

I proprietari che decidono di lasciare la casa inutilizzata devono tenere conto di questo aspetto e considerare un costo annuale di riparazione dell'immobile, pari a circa l'1% del suo valore di mercato. 

In queste cifre sono compresi i controlli di manutenzione periodica che includono gli interventi di riparazione degli infissi, dei sistemi di riscaldamento e degli impianti elettrici e idraulici, e servono per evitare danni strutturali e/o estetici all'immobile. 

In aggiunta alle piccole manutenzioni, le case inutilizzate potrebbero presentare difetti come muffa e infiltrazioni d'acqua, che se trascurati possono aggravarsi e, nel tempo, richiedere costi di riparazione importanti. 

Infine, va considerato il costo del capitale: lasciare inutilizzata una casa equivale a perdere un capitale che potrebbe essere investito altrove. 

Casa vuota: cosa fare?

Una volta analizzati i costi legati ad una casa vuota ed inutilizzata viene quindi naturale chiedersi che cosa si può fare per evitare di sostenere queste spese. 

I proprietari di un immobile vuoto hanno di fronte a sé due scelte: vendere o affittare. 

Non esiste una scelta più vantaggiosa dell’altra in quanto la soluzione migliore dipende dalle priorità del proprietario. 

Da un lato, vendere permette di liberare il capitale ed investirlo in altre opportunità, ad esempio in conti deposito, che nel tempo consentono di ottenere dei rendimenti stabili di denaro. 

Dall’altro, il proprietario di un immobile può decidere di darlo in affitto. Anche questa è una buona strategia perché il ricavato della locazione può diventare una costante opportunità di reddito. 

Non necessariamente si deve optare per un contratto di lungo termine, i proprietari di una seconda casa possono anche scegliere di affittare il proprio immobile per affitti brevi o transitori, in modo da guadagnare denaro per il periodo in cui la proprietà non viene usata.

Se disponi di una proprietà inutilizzata o di una casa vuota che vuoi vendere oppure affittare, contattaci: Toscana Immobiliare è qui per aiutarti! 

Grazie alla nostra esperienza pluriennale nel settore, siamo in grado di darti supporto in tutte le fasi della compravendita e, nello specifico, della vendita. 

Ci occuperemo dell'individuazione del miglior prezzo possibile, promuovendo l’annuncio dell’immobile sul web e sui principali canali tradizionali, per poi accompagnarti fino al rogito. 

Il nostro team è a tua disposizione per rispondere a tutte le tue domande. Vieni a trovarci in una delle nostre sedi oppure lascia qui i tuoi recapiti

 

A presto!

 

Luca Malacarne

Toscana Immobiliare Ponsacco