Intestare la casa ad un figlio minorenne si può?
Vediamo quanto costa effettivamente donare una casa a un figlio e come fare.
Spesso i genitori decidono di intestare un'abitazione ai propri figli per garantire loro un futuro più sereno e un tetto sopra la testa.
Nel caso in cui i figli siano minorenni, è possibile comunque effettuare questa pratica? Quali sono i costi?
Come intestare la casa ai figli minorenni?
Per poter intestare un immobile ad un soggetto nullatenente e minorenne, le opzioni possibili per concludere l’operazione sono principalmente due:
1.La prima possibilità è quella di comprare l’immobile che si ha intenzione di intestare al figlio e, successivamente all’acquisto, donarlo al minorenne. In questo caso si parla di donazione diretta.
2.La seconda opzione è invece quella di versare direttamente la somma necessaria all’acquisto sul conto corrente del figlio per permettere a quest’ultimo di comprare la casa.
Poiché il minore non ha capacità giuridica, nel contratto di acquisto saranno i genitori a rappresentarlo. In questo caso si parla di donazione indiretta.
In entrambe le ipotesi è necessaria l’autorizzazione da parte del Giudice Tutelare del Tribunale che, solo dopo alcuni accertamenti, potrà autorizzare o meno l’operazione.
Senza questa autorizzazione non sarà possibile in alcun modo stipulare l’atto.
Inoltre è importante ricordare che quando si compra la casa per un figlio minorenne si effettua una donazione a tutti gli effetti.
Questo implica che, se ci sono altri eredi legittimari, è necessario donare loro un bene di pari valore o una corrispondente somma di denaro, affinché la donazione non venga, un domani, impugnata per violazione della legittima.
Quali sono i vantaggi di intestare una casa al figlio minorenne?
Ci sono vari motivi per cui si decide di intestare la casa a un minore.
C’è il caso del genitore che ha dei risparmi da parte e desidera investirli nel bene più sicuro, il mattone: acquistando un immobile per il figlio minorenne è certo di dare concretezza al suo denaro e, allo stesso tempo, di regalare una sicurezza economica a suo figlio, che in futuro si troverà un tetto sopra la testa di sua proprietà senza dover accendere un mutuo.
In altre situazioni, la famiglia sceglie questa soluzione per mettersi al riparo da eventuali liti per l’assegnazione della casa, in caso di una possibile separazione tra i coniugi, oppure perché vuole tutelare il patrimonio familiare dagli imprevisti di attività commerciali.
Quanto costa intestare la casa ai propri figli?
Nel primo caso, quello della donazione diretta, oltre alle spese per l’acquisto della casa, bisognerà pagare per la donazione.
Per un valore fino a un milione di euro, la donazione da parte dei genitori a vantaggio del figlio non prevede il pagamento di imposta di donazione. Sono dovute solo le imposte ipotecaria e catastale, pari complessivamente al 3% del valore dell’immobile.
Se l’immobile risulta prima casa queste due imposte sono fisse.
Ci sono infine da considerare le spese di bollo, registrazione e l’onorario del notaio.
Invece nel caso della donazione indiretta non si pagano le imposte della donazione, ma solo le imposte per l’acquisto: per la prima casa l’imposta di registro è al 2%, mentre l’imposta ipotecaria e quella catastale sono dovute in misura fissa.
Si può rivendere l’immobile intestato al minore?
Una volta che la casa viene intestata al minore, il bene resta di sua proprietà.
Dunque se i genitori decidono di venderlo, sono obbligati a chiedere di nuovo l’autorizzazione al Giudice Tutelare e la procedura si fa più difficile, perché ci sarà da dimostrare che la vendita viene effettuata nell’interesse del minore.
Può essere revocata l’intestazione della casa a un minore?
Sì, è possibile.
In caso di eventuali debiti contratti da parte dei genitori che hanno intestato un immobile al figlio, il creditore può chiedere, nei 5 anni successivi, la revoca della donazione effettuata (azione revocatoria), e arrivare anche a pignorare la casa.
Naturalmente, perché questo accada, occorre che il giudice accerti la malafede del debitore, provando che la donazione sia stata fatta per disfarsi dei beni, dichiararsi nullatenente e non risarcire il creditore.
La compravendita richiede sempre specifiche conoscenze e competenze, e la guida di un professionista serve ancora di più quando l’operazione si verifica in casi particolari come quello che abbiamo analizzato nel nostro articolo.
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Luca Malacarne
Toscana Immobiliare Franchising